Fondazione di Ricerca Scientifica “Antonio Meneghetti”

Nel corso della Cerimonia d’Inaugurazione della Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica “Antonio Meneghetti” (Lugano-Paradiso, 16/5/2009), Abelardo Lobato Casado, OP, Fondatore Società S.I.T.A., ha parlato del fatto che “appartiene all’uomo singolo essere cooperatore nel divenire dell’uomo, non soltanto dell’umanità propria del singolo che sono io, ma anche dell’umanità degli uomini del mondo intero. Gregorio di Nissa ha capito molto bene questo invito, e arriva a dire che ogni uomo è chiamato ad essere in un certo modo “padre” di se stesso, valido aiuto per lo sviluppo dell’umanità finché diventi ciò che il filosofo spagnolo Miguel de Unamuno diceva: “Ser nada menos que todo un hombre” [essere niente meno che tutto un uomo]. Questo giorno 16 maggio 2009 passerà alla storia luganese come inizio e luogo della prima pietra miliare di una nuova Via Appia culturale. Il fatto della conoscenza tra Antonio Meneghetti e me, e della collaborazione negli anni Settanta dello scorso secolo [Cfr. Dossier ‘Antonio Meneghetti. Un viaggio riuscito’, allegato alla Rivista “Nuova Ontopsicologia”, n.2/2007-1/2008, Psicologica Ed., Roma], sta alle radici dell’invito che egli mi ha fatto di parlare in questo evento. Se all’inizio di questa attività culturale siamo stati insieme, poi ciascuno di noi ha percorso la propria strada, e adesso siamo di nuovo vicini. Mentre io lascio Lugano, egli arriva. Quello che mi piace davvero è constatare che lo stesso ideale che ci ha messo insieme a Roma si propone adesso di proseguirlo qui a Lugano, cioè la promozione scientifica dell’umanità dell’uomo.”

Attuazione del progetto di natura

L’uomo esiste come maschio e come femmina. Essendo un progetto storico dell’essere, è un’intelligenza capace di formalizzare: posto in una situazione, l’uomo sa specificare, selezionare e distinguere ciò che è secondo il proprio progetto e lasciare ciò che non è conforme ad esso.

Ognuno è un progetto della vita. In concreto, l’oggetto di questo progetto sta nella propria identità di natura (In Sé ontico). Che cosa vuole l’essere da me qui e adesso? Per essere felice, cosa si deve fare? Eseguire il progetto che sta nella struttura e nella costituzione della propria identità. Per ogni uomo, tutto ciò che è uguale alla propria identità di natura è bene, mentre tutto ciò che non è conforme alla propria identità è negativo. Con questo criterio, l’uomo sceglie le diverse posizioni in tutta la sua vita e la sua storia (criterio metafisico nella storia).

Da tutto questo si ricava che ogni azione deve essere nell’unità con la propria identità, la quale è uguale all’essere che l’ha progettata.

Posto in questa situazione, l’uomo deve essere azione congrua al progetto di se stesso. Anche la società fa parte di questo “se stesso”, per cui parlando dell’uomo si deve parlare anche del corpo sociale. L’uomo nasce sociale, non individuo assoluto: nasce dentro un altro essere e si evolve mentre comunica con il corpo sociale. Senza società, l’uomo-nascituro e l’uomo-bambino muore. Da adulto può fare l’eremita, ma anche da monaco è sempre nella società. L’essere monaco è una superiore esperienza sociale, come essere insegnante o svolgere una qualunque professione in cui si sa servire gli altri.

Congrua significa l’azione egoista, che fa piacere, bene, sviluppo, crescita. Quindi l’uomo è lavoro, sviluppo, autocostruzione, ovvero autoctisi storica; è realizzazione in conformità a se stesso. Ogni minuto si deve costruire e realizzare se stessi: un giorno perso è un giorno tolto alla propria possibilità di vita.

L’identità come criterio di conoscenza soggettiva esatta

Imparando a leggere le informazioni che l’In Sé ci fornisce, impariamo a vedere una fotografia esatta delle situazioni che viviamo, riusciamo cioè ad interpretare con precisione millimetrica cosa significa quella situazione per noi e come dobbiamo comportarci per ottenere il risultato ottimale. In poche parole, siamo esatti ed autentici.
In sostanza, la chiave di Volta per capire il reale è allinearsi alla guida di questo “faro” che è il criterio d’identità specifico di ogni individuo. In qualunque campo o settore opera, il soggetto riesce con successo perché sa leggere ed agire la segnaletica che proviene dalla guida “interiore” della propria identità: lei seleziona cosa sì e cosa no, poi l’individuo agisce ma non come mero esecutore, ma con la possibilità di un’azione creativa. Ecco perché il metodo Ontopsicologico trova una naturale applicazione in ogni settore in cui opera ed agisce l’essere umano. Non è all’interno di quella disciplina o di quel settore che è contenuta la chiave di Volta: è all’interno dell’uomo, nella sua identità, che c’è il pass-partout di riuscita… ed essendo un’emanazione diretta della natura, è universale e quindi valido nell’applicazione trasversale ad ogni campo, dall’economia alla politica, dalla medicina all’arte…una volta che conosco la legge di gravitazione universale di Newton, non ho bisogno di andare sulla Luna per sapere che valore ha l’accelerazione di gravità, perché conosco la legge generale che regola il fenomeno.

per informazioni visita il sito dell’ontopsicologia e antonio meneghetti